Biblioteca Labronica. Centro di documentazione e ricerca visiva. Fotografia dell'800 a Livorno

Le origini della fotografia


Il 7 gennaio 1839 viene presentato ufficialmente a Parigi presso la rinomata Accademia delle Scienze un innovativo sistema di riproducibilità delle immagini, dove per la prima volta non più la mano di un artista sia esso un pittore, un incisore, un disegnatore, ma la fotocamera cioè una macchina, media tra l’uomo e ciò che egli vede, riportando definitivamente, in breve tempo, e con accuratezza di dettagli ciò che prima richiedeva tempo e maestria. L’annuncio viene dato dal fisico Arago che presenta il dagherrotipo, frutto del lavoro di Louis Jacques Mandè Daguerre attraverso gli esperimenti effettuati con la camera oscura dotata di un obiettivo. Si tratta di un punto d’arrivo dopo lunghe e appassionate osservazioni e sperimentazioni di un ingente numero di dotti che nel corso dei secoli hanno studiato le potenzialità della camera oscura. L’invenzione della fotografia completa quindi l’esperienza e l’applicazione della camera oscura, attraverso una soluzione tecnica che ne fissi l’immagine stabilmente. Il dagherrotipo, che prende il nome dal suo inventore, si ottiene attraverso la sensibilizzazione di una placca di rame argentata resa fotosensibile cioè sensibile alla luce grazie all’azione di vapori di iodio.


Pagina creata il 30-06-1999, ultimo aggiornamento 15-03-2000 (redazione).
URL: http://opacprov.comune.livorno.it/labron/vmaria/fotoli/origini1.htm

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