Da alcuni anni, la Biblioteca Labronica Francesco Domenico Guerrazzi di Livorno ha avviato un progetto di ampio respiro indirizzato al censimento della produzione editoriale a Livorno in età moderna e contemporanea. All'interno di tale prospettiva si collocano le numerose ricerche volte all'analisi della stampa periodica locale da cui nasce una serie di volumi, pubblicati nei Quaderni della Labronica a cura di vari specialisti, tale da coprire ormai quasi per intero il panorama editoriale locale in questo specifico settore dalla fine del XVIII alla fine del XX secolo.
Un passo ulteriore è stato compiuto a partire dal 1998, avviando una ricerca volta al censimento sistematico, con produzione di appropriate schede elettroniche di segnalazione bibliografica, delle edizioni livornesi dalle origini sino al 1830, al fine di produrre un quadro esauriente della storia della tipografia locale e dei suoi intrecci con la storia delle istituzioni, della cultura e delle idee. Si punta pertanto alla raccolta di un corpus di notizie bibliografiche essenziali, avendo come punto di riferimento finale una data canonica come il 1830, che trova anche a Livorno una specifica conferma della sua validità per quanto riguarda il passaggio alla produzione tipografica moderna degli editori locali. Il progetto guarda ad un potenziale ed ulteriore ampliamento all'intero secolo XIX ma si è comunque ad oggi strutturato, per metodologia e fonti utilizzate, intorno alla specificità della produzione editoriale antica e come tale viene qui presentato. Il livello raggiunto è ormai prossimo alla completezza per il bacino delle fonti analizzate, ed è in via di approfondita e rapida revisione sul piano della correttezza ed omogeneità formale delle notizie.
La ricerca ha escluso sin dall'inizio l'esame di bandi, di fogli volanti, le edizioni
esclusivamente musicali, le "Memorie legali", gli almanacchi, gli annuari ed i periodici in genere
(questi ultimi già inclusi in altra pubblicazione della Biblioteca Labronica). Ai fini
della completezza sono state invece incluse le composizioni occasionali e celebrative, per quanto
di entità editoriale ridotta. Sono state infine acquisite anche le notizie relative a
pubblicazioni in alfabeti diversi da quello latino (ebraiche, armene, greche) ma per la
descrizione di questo materiale, ed in ragione anche della natura indiretta di molte tra le fonti
utilizzate, dovrà essere avviato uno specifico gruppo di lavoro.
L'ampio panorama di monografie vere e proprie e di opuscoli che si colloca al centro della ricerca
è stato censito a partire ovviamente dalla risorse bibliotecarie locali, operando un lavoro
di browsing a tappeto, e di analisi dei cataloghi esistenti presso le principali biblioteche
storiche cittadine, dalla Biblioteca Labronica, a quella della Curia Vescovile (Diocesana), a
quella dell'Accademia Navale. Lo spoglio diretto è stato successivamente proseguito
operando presso qualificate sedi bibliotecarie regionali che si segnalassero per una particolare
significatività degli intrecci storici potenziali con le vicende della tipografia livornese
e che presentassero al contempo un quadro ancora incompleto di strumenti di accesso remoto o
indiretto (in particolare sotto forma di OPAC) rispetto alla effettiva ricchezza dei fondi
conservati. E' il caso della Biblioteca Governativa di Lucca, il cui catalogo storico è
stato sottoposto ad uno specifico, sistematico e completo spoglio (grazie alla collaborazione
della dottoressa Lucia Tardelli).
Analogamente ci si è mossi per il Fondo Diomede Bonamici (libretti d'opera) della
Biblioteca Marucelliana di Firenze. Uno spoglio specifico viene dedicato alla Biblioteca
Universitaria di Pisa e, grazie alla collaborazione della direzione locale, alla Biblioteca
municipale di Bastia (in considerazione dei rapporti tra Livorno e la Corsica).
A questo tipo di procedimenti si è affiancato il confronto con la produzione bibliografica, catalografica, paracatalografica e storica relativa alla tipografia livornese (e più in generale toscana), acquisendo la segnalazione di documenti non reperiti in sede locale. Si è inoltre proceduto al confronto con le principali risorse bibliografiche e catalografiche edite per il completamento di tale tipologia di fonti. A queste si sono aggiunti alcuni importanti cataloghi disponibili in CD/ROM, a partire da quello curato dalla Regione toscana e relativo al libro antico (LAIT, ora ampiamente aggiornato e disponibile in formato WEB).
Terzo e rilevante filone della ricerca è stato rappresentato dalla sistematica
interrogazione di numerosi ed autorevoli cataloghi in linea, italiani e stranieri, privilegiando
inizialmente quelli che apparivano più ricchi e suscettibili di una interrogazione
raffinata, condotta non solo secondo il toponimo del luogo di pubblicazione, nelle sue varie forme
linguistiche, ma anche seguendo la continuamente aggiornata lista degli stampatori livornesi di
cui si acquisisse notizia.
L'interrogazione in linea si è successivamente estesa, puntando ad una sostanziale
esaustività delle principali e più accreditate risorse bibliografiche di questo
tipo, seguendo in certo senso la stessa crescita quantitativa e qualitativa di questa tipologia di
basi dati.
L'esame si è dilatato anche ad alcuni importanti cataloghi antiquari e proseguirà
per concludersi nel corrente anno con un aggiornamento delle interrogazioni delle risorse
più qualificate e più soggette ad opera di massiccio e continuo sviluppo (a partire
naturalmente dall'OPAC di SBN).
Per quanto riguarda i cataloghi antiquari e di vendita, una risorsa particolare è stata
rappresentata da alcuni cataloghi ottocenteschi di case editrici e distributrici livornesi, che
hanno fornito riscontri e spunti anche per successive ricerche. Risorse che si avvicinavano, per
molti aspetti, a quelle di tipo archivistico-istituzionale cui una ricerche come questa non poteva
fare a meno di rivolgersi.
Si è precisata infatti, nel corso del lavoro, l'esigenza di acquisire anche un punto di
riferimento sistematico e a suo modo istituzionale ancorchè lacunoso, tale comunque da
conferire all'orizzonte della ricerca la profondità garantita da una fonte assimilabile a
quelle che, per il periodo postunitario, sono connesse alle normative sul diritto di stampa. Se
è stato possibile operare attraverso OPAC uno spoglio del catalogo Palatino della
Biblioteca Nazionale Centrale, si è ritenuto dunque necessario procedere ad uno spoglio
sistematico diretto del catalogo Magliabechiano della medesima Biblioteca Nazionale. Tale
minuzioso impegno è stato affiancato da una serie di riscontri ed approfondimenti di
carattere archivistico condotti presso gli archivi di stato di Livorno e Firenze e quello
Arcivescovile di Pisa, su fondi diversi e connessi al controllo della circolazione e produzione
libraria, come alla stessa vicenda economica delle imprese editoriali presenti sul
territorio
Analogamente si è operato esaminando alcune importanti risorse cronachistiche e/o
diaristiche locali, conservate tra i fondi manoscritti della Biblioteca Labronica. E' stato questo
un percorso che era destinato a fornire, in profondità ed a fianco della notizia
bibliografica, un quadro degli intrecci problematici che accompagnano la circolazione delle idee,
la stessa comparsa o meno di una edizione, le forma della sua fruizione.
Questa categoria di spogli ed approfondimenti, per la sensibilità e la competenza
storiografica che richiedevano e per la stessa natura dei problemi di analisi, interpretazione e
correlazione che ponevano, sono stati affidati all'esperienza di studiosa della dottoressa Susanna
Corrieri.
Le notizie così acquisite sono state aggiunte e/o confrontate con quelle già
possedute, e sono andate a comporre una base dati opportunamente annotata per quanto riguarda la
provenienza delle notizie riportate.
La dimensione descrittiva e catalografica è stata affrontata scegliendo un livello di
descrizione più sintetico rispetto a quanto previsto da ISBDM (A) in funzione degli
specifici scopi, storico-bibliografici, che la ricerca si propone. E' stata pertanto espunta tutta
la parte che riguarda l'esemplare per valorizzare essenzialmente i dati editoriali, relativi alla
pubblicazione, tenendo inoltre presente l'esigenza di uniformare l'informazione ad un livello
descrittivo che tenesse conto del carattere frequentemente indiretto dell'accesso ai dati.
Accanto all'area del titolo e delle indicazioni di responsabilità trova particolare
privilegio quella della pubblicazione, per la quale, utilizzando una forma adattata e ridotta di
ISIS/EDAN, si è prevista la presenza di una specifica area dedicata alla normalizzazione
degli editori e tipografi, per la migliore ottimizzazione delle funzioni di ricerca (e per la
ordinata produzione di un catalogo costruito su tale base), come è avvenuto nel caso del
progetto della Regione Toscana per il suo Catalogo del libro antico. Nell'area delle Note è
stato previsto l'inserimento, in parte codificato, delle fonti delle informazioni acquisite. Nella
Legenda che segue, sono indicate solo le fonti abbreviate e solo quelle
che abbiano rappresentato un punto di riferimento decisivo per l'acquisizione o la precisazione di
quella specifica notizia bibliografica. In alcun modo quindi l'elenco delle fonti citate esaurisce
il quadro delle fonti effettivamente consultate.
I frutti di questo lavoro si rendono disponibili ora, nelle vesti di censimento per schede
bibliografiche. Certamente uno dei punti di arrivo del progetto dovrebbe essere rappresentato da
un'ampio catalogo storico-bibliografico, ordinato alfabeticamente, e cronologicamente, sulla base
delle denominazioni degli stampatori, e tale da fornire un quadro esaustivo ed affascinante della
produzione libraria locale e, con essa, dei flussi di cultura e di idee che attraverso questa si
realizzavano e manifestavano, mettendo inoltre in luce il quadro dei rapporti internazionali che,
per questa via, si venivano intessendo.
Un orizzonte più ampio, ricco e maturo di quello che, ormai quaranta anni or sono, nel
1964, una significativa ed importante "Mostra dell'editoria livornese" aveva potuto costruire
sulla base delle collezioni pubbliche e private locali.
Il lavoro viene coordinato dal prof. Marco Di Giovanni ed ha visto la partecipazione per il lavoro di spoglio, selezione ed inserimento dei dati delle cooperative ITINERA (1997-1998) e, successivamente, DIDEROT. Lo spoglio del catalogo Magliabechiano e l'analisi delle fonti archivistiche sono state condotte dalla dottoressa Susanna Corrieri.
Il personale della Biblioteca Labronica e della sezione di storia locale di Villa Maria ha attivamente collaborato al recupero del materiale censito presso tali sedi.
Marco Di Giovanni