Comune di Livorno Biblioteca Labronica
 
Su Nella Cantina

Erano le prime giornate di Luglio quando i miei genitori decisero di trasferirsi in campagna, anche se contro la mia volontà e quella di mio fratello Lorenzo. La partenza era prevista per il tre Agosto. Finalmente, dopo quattro ore di viaggio sotto il sole cocente arrivammo nella nostra nuova casa, essa era molto grande, seminascosta da una decina di querce che causavano molta ombra. Probabilmente se ci fosse stato qualche fulmine i rimbombi dei tuoni sarebbero stati da libro horror!

Appena entrata un forte odore di chiuso mi colpi, mio fratello mi sussurrò: "Non mi piace molto questa casa!"
Bhè non c'era da biasimarlo! Ad ogni nostro movimento le assi di legno si lamentavano con quello scricchiolio sinistro che si sente in alcuni film degli orrori.

Dopo aver sistemato le nostre cose nelle apposite stanze dissi a Lorenzo: "Che ne dici se quando mamma e babbo vanno a fare la spesa diamo una occhiata in soffitta?"
Mio fratello accettò senza nessun tipo di problemi, Sfido io, un "CIACCIONE" come lui non poteva rinunciare a una simile offerta!!

Dovemmo aspettare tre giorni ma la nostra pazienza fu premiata, infatti appena se ne andarono corremmo in soffitta, "Crii, Crii" facevano i gradini mentre correvamo su per le scale.

Arrivati aprimmo la porta, strano era aperta!!

Quando entrammo la mia bocca si apri come per urlare ma nessun suono uscì io e mio fratello girammo sui tacchi e ci mettemmo a correre come dannati.

In quella cantina avevamo visto cadaveri e scheletri legati solo per il collo con le gambe a penzoloni, chi fosse stata quella gente non me ne importava niente ma come c'era arrivata quello si che mi interessa!!

Mille pensieri mi ritornavano nella mente, addirittura la sera a letto, io che di solito mi addormento subito mi rigiravo nel letto da più di un'ora. Alla milletrecentesima pecora mi addormentai, ma incubi su incubi disturbavano il mio sonno ma quelli non furono che i primi di una lunga e interminabile serie.

Una notte sognai che tutti quelli scheletri e cadaveri mi venissero in contro con le braccia tese alzate con gli occhi rossi come carboni ardenti, ormai mi avevano circondata e mi stavano raggiungendo...

Per fortuna mia madre mi sveglio e mi disse: "Beatrice che succede urlavi come una ossessa, che succede?"
Risposi balbettando: "Non non ti preoccupare",
"Un altro incubo? Va bene io non mi preoccupo.
Buona notte" Mi disse
"Notte"Risposi.

La mattina seguente decisi che quel tormento doveva finire!!!

Quando mia mamma se ne andò salii su in soffitta con mio fratello coll'intenzione di far cessare quegli incubi.

Saliti su, tutto era al suo posto e anche se faceva molto caldo lassù un brivido gelido mi percorse la schiena. Guardai Lorenzo lessi la paura nei suoi occhi, avanzai e mi accorsi che da alcuni cadaveri gocciolava ancora un po' di sangue. Un secondo brivido mi percorse la schiena.

Presi il biglietto e lessi ad alta voce "Questa casa è maledetta, le anime qui rinchiuse vi inseguiranno finché non sarete dei loro."

A quel punto una mano gelida come il marmo mi afferrò le braccia cacciai un urlo e mi guardai intorno anche Lorenzo era immobilizzato, ACCIDENTI!! Gridai ma un cadavere mi tappò la bocca gliela morsi e un dito di un cadavere mi rimase in bocca, riuscii a liberami,(non erano molto forti, erano morti!).

In piccolo in quel biglietto c'era scritto "Brucia il biglietto, sarai libero!" Quella scritta prima non c'era, ma non mi sembrava il momento di pensarci!!

Scesi in camera dei miei e presi l'accendino di mio padre e senza pensarci bruciai il foglio in quel preciso istante uno zombie entrò ma quando il foglio si bruciò totalmente lo zombie,(che mi aveva quasi raggiunto )si trasformò in un mucchio di cenere. Dopo poco accorse Lorenzo che disse: "Sono morti bhè sono rimorti siamo liberi!!!!"

Quando arrivarono i nostri genitori gli raccontammo tutto ma non ci credettero ma finalmente dormii senza mai più incubi.

Scritta da Beatrice Ghionzoli.

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