A causa degli enormi scossoni, Giacomo si risvegliò di botto. Vide in lontananza un paesino in mezzo alla campagna e si chiese: "Perchè siamo venuti qui?". Appena arrivati al
piccolo borgo (che Giacomo scoprì chiamarsi Suvereto) l' auto lo fece scendere e gli disse: "Tu dovrai restare qua finché non imparerai a rispettare il codice stradale . Sappi che qui è proibito andare
veloce a causa delle stradine strette." Detto questo l'auto se ne andò e Giacomo si incamminò per le vie di Suvereto. Dopo un mese di trattamento il nostro eroe era profondamente cambiato, forse anche troppo
perché ora lui non superava i cinquanta chilometri orari. "Come si arriva a Indianapolis?" Pensò sconsolata l'auto quando tornò a prenderlo.
Scritta da Pietro Keller, Filippo Galli Classe II A Scuola media "Muratori", Suvereto |