C'era un villaggio abbandonato, a qualche chilometro dal suo paese. Per arrivare si doveva percorrere un sentiero, da prima libero e
facile da seguire, poi leggermente tortuoso ed in salita, assai coperto da felci, rovi ed altri arbusti. Ne aveva sempre sentito parlare, ma non conosceva nessuno che si fosse addentrato fin la. Era un pomeriggio caldo,
che sapeva... di magico. Aldor entrò di nascosto nella stalla. Prese la bisaccia del saggio e robusto padre, la riempì con della carne secca, del pane, delle noci ed una borraccia d'acqua. Stava per uscire, aveva già
scostato la tenda di pelle, pronto per iniziare a correre verso il bosco, verso quel famoso sentiero. Qualcosa lo frenò un istante. Piantò i piedi sul terreno. Si voltò, afferrò il coltello da combattimento di suo padre
e, quasi rassicurato, iniziò a correre verso il villaggio abbandonato. Testo di Maurizio Roveri |
