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Sherlock Holmes e il Mostro di Loch Ness

Una mattina il ricco e nobile "Sir George" disse alla nipote Mary: "Mary vado a pescare tornerò questa sera"...

LOCHNESS NEWS
Trovato morto d'infarto Sir Gerge

Era partito per andare a pescare sul lago di Lochness ma non tornò da sua nipote. Era morto. Una morte tragica. Alcuni dicono che potrebbe aver visto il leggendario mostro. Altri dicono che il nobile sia deceduto di morte naturale.
"Hai sentito Watson?", disse Holmes. "Cosa?", chiese Watson. "E' stato trovato morto Sir George", rispose Holmes. "Il vecchio miliardario scozzese?" domandò ancora Watson. "Si!", fù la risposta di Holmes.
Il telefono squillò per tre volte: "Pronto'? Si!.. Si!...Okay!". "Cosa è successo?" chiese Watson mentre Holmes aveva ancora la cornetta in mano. "Andiamo in Scozia!" esclamò Holmes con un sorrisetto di soddisfazione.
Due settimane dopo i due avevano raggiunto le rive del mitico lago. "Cosa? Questo sarebbe il famoso lago di Lochness? Assomiglia più ad una grande pozza d'acqua" osservò Watson non nascondendo un bel po' di delusione. "E' normale, siamo nella stagione di secca e l'acqua si è ritirata dalla riva. Avremo più possibilità di poter vedere il mostro, elementare Watson", rispose tranquillamente il saggio Scherlock.
Avrebbero passato la notte nel castello del povero Sir George, ospiti della nipote Mary. La sera stessa l'attenzione dell'investigatore fù attratta da alcuni rumori che provenivano dal centro del lago. "Andiamo a vedere che cosa succede" disse a Watson dopo averlo svegliato con qualche scossone. Si trovarono di fronte ad una gigantesca figura di animale simile ad un drago la cui ombra gli fece gelare il sangue nelle vene. Appena si ripresero dallo spavento si resero subito conto che il mostro non poteva essere vero: era soltanto una enorme macchina a vapore alla cui guida riuscirono a scorgere il Prof. Moriarty, l'eterno, acerrimo nemico di Scherlock Holmes.
"Che cosa starà cercando di fare?" domandò Watson. "Posso solo azzardare un'ipotesi, mio caro Watson", rispose Holmes dandosi una grattatina sulla nuca "All'interno della caverna verso la quale si stà dirigendo quell'infernale macchina potrebbe trovarsi il leggendario tesoro del defunto Sir George".
I due seguirono il manigoldo fin dentro la caverna tenendosi a debita distanza. Non appena poterono, ad un gesto di intesa di Holmes, si gettarono contemporaneamente addosso al Prof. Moriarty. Nessuno dei due si sarebbe aspettato l'immediata reazione di Moriarty che, con una fulminea mossa di Karate, degna di una cintura nera, si liberò di tutti e due mandandoli per terra a gambe levate e privi di sensi. Quando si ripresero erano legati come salami. "Guarda, guarda mister impiccione e il suo tirapiedi" sghignazzò Moriarty rivolgendosi ai due. "Cosa avevi in mente di fare?" disse Holmes cercando di guadagnare tempo mentre con la mano destra cercava di raggiungere il suo temperino nella tasca della giacca. "Sforzo inutile" osservò Moriarty mostrando ad Holmes il temperino che dondolava tra l'indice ed il pollice. "Comunque come avrai sicuramente capito era tutta una messa in scena per tenere lontano i curiosi dalla grotta del tesoro" sospirò Moriarty con un moto di superiorità, rispondendo alla domanda di Holmes. "Adesso mi spiace per voi curiosioni ma e venuta l'ora di dirci addio, spero che le mie risposte siano state soddisfacenti" , così dicendo tirò fuori un revolver dalla tasca e lo puntò verso Holmes. "Cosa ci accadrà Scherlock?" chiese tutto spaventato Watson. "Siamo arrivati al capolinea, elementare mio caro Watson" rispose Holmes con rassegnazione. Le dita di Moriarty si stavano già stringendo sul grilletto della pistola quando lo stesso cadde steso a terra svenuto con un grande tonfo. Da una cavita' della grotta posta poco più in alto sbucò la testa di Mary: "Spero che il sasso sia stato sufficiente a metterlo fuori combattimento" la tremula voce rivelava una buona dose di spavento. "Se lo ricorderà sicuramente" dichiarò Holmes con un sospiro di sollievo. "Adesso sarà meglio che tu corra a liberarci".
Il giorno seguente, dopo aver affidato il malvivente alla patrie galere, i due poterono far ritorno a Londra dove già li attendeva il loro prossimo caso.

Scritta da Edoardo Borrini
Classi VA e VB Scuola Elementare "Albertelli-Brin".

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