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Sherlock Holmes e il Mostro di Loch Ness

In Scozia, a Loch Ness, in una barca in mezzo al lago c'era un nobile scozzese che pescava; questo nobile venne assalito e ucciso dal professor Moriarty, che era all'interno di un macchinario rassomigliante un mostro marino. Il mostro era un esperimento sbagliato fatto dal professor Moriarty e comandato da lui. Il cadavere aveva una nipote che si chiamava Mary Sandy. Allora la nipote chiamò Scherlock Holmes e il dottor Watson che venivano dall'Inghilterra. Arrivati in Scozia Mary Sandy spiegò a Scherlock Holmes del castello e della grotta del tesoro. Il castello era molto antico e grande. All'interno vi erano delle sale molto spaziose, con mobili d'arte povera. Le camere avevano i letti a baldacchino e molto comodi. Nel salone le poltrone erano di pelle, i tavolini di legno e molto lunghi, con le sedie all'estremità. Il castello aveva un passaggio segreto, sotterraneo che portava al tesoro. Scherlock Holmes si mise alla ricerca del laboratorio di Moriarty. Dopo giorni di ricerche arrivò ad un'altra grotta, con un laboratorio abbandonato, dove trovarono una provetta di melma; questo fece capire all'investigatore che qualcuno aveva creato il mostro. Il professore lasciava delle tracce per farli arrivare da lui e trarli in inganno. Gli investigatori seguirono queste tracce ed arrivarono al castello del cadavere in cui vi era un altro passaggio segreto che portava al laboratorio del professor Moriarty. Arrivati, notarono per prima cosa, una raffigurazione del mostro di Loch Ness e capirono che era stato Moriarty a crearlo. Quest'ultimo apparve da dietro un paravento e li disse che aveva rapito la nipotina; li ricattò e li spiegò che se al tramonto non avessero portato il tesoro a New England Street, l'avrebbe uccisa. L'investigatore disse a Watson di seguire Moriarty e così fece; arrivati nella strada, Moriarty se ne accorse dal sacco in cui era nascosta la nipote, la tolse, ed al suo posto mise un manichino, e portò la ragazza in laboratorio. Watson si accorse dello scambio, andò al laboratorio, salvò la ragazza e mise una trappola che catturò Moriarty. La ragazza ringraziò gli investigatori con una parte dell'eredità.

Scritta da Giulia Assanti, Federico Del Vivo, Alessandro Galati, Valentina Navarrini e Massimo Raspanti
Classi VA e VB Scuola Elementare "Albertelli-Brin".

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