... Giacomo si risvegliò molto confuso, chiedendosi dove fosse capitato e che cosa fosse successo. La macchina si era fermata, Giacomo provò e riprovò a rimetterla in moto, ma non succedeva
niente; allora la macchina parlò e gli disse che non sarebbe mai più ripartita, a meno che Giacomo non smettesse di correre e provocare pericoli alla città. Se Giacomo non l'avesse fatto, nessuna macchina al mondo si
sarebbe fatta guidare da lui. Giacomo, in preda al panico, giurò che non avrebbe più fatto niente di simile. Allora la macchina si rimise in moto e lo accompagnò fino a casa, in modo che potesse riposare. Anche la
macchina, molto stanca, si ripose in garage, si fece una bella doccia rinfrescante per togliersi di dosso tutto il fango e la terra che le era piombata addosso mentre aveva attraversato le strade sterrate della
campagna. L'indomani Giacomo, che era molto cambiato, andò in garage dall'automobile pulita e profumata. Le chiese se aveva voglia di fare un giro dal momento che fuori era una splendida giornata di sole. Uscirono in
giro per la città, rispettando i semafori, il limite di velocità e i pedoni che attraversavano. Nel paese tutti parlavano di lui, del suo cambiamento, tutti chi chiedevano che cosa gli fosse successo per farlo cambiare
così. Giacomo rispondeva che aveva riflettuto sul pericolo che creava quando era al volante e così aveva deciso di dare una svolta alla sua vita. Così la gente, quando lui passava, provava sempre un po' paura, ma a mano
a mano si abituarono al nuovo Giacomo. Elisa Giannini e Rachele Vitulli Classe II F Scuola media "G.Galilei" CECINA |