Comune di Livorno Biblioteca Labronica
 
La Pioggia Sparita

Si incamminò fiduciosa e ben presto arrivò in periferia. Apparvero i campi gialli, aridi e screpolati; della pioggia non c'era la minima traccia.

 

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Francesca era stanca: il sole picchiava forte e la sete si faceva sentire; tirò fuori la bottiglia e iniziò a bere, ma più beveva e più la sete aumentava. La sua fiducia veniva meno, non aveva più ben chiaro dove andare, aveva solo sete. Automaticamente cercò la bottiglia e la portò alle labbra, ma....era vuota! " Come farò senza l'acqua?" e si accasciò a terra, svenuta.

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"Ehi, ragazzina, come stai?" Francesca sbattè gli occhi e si guardò intorno. " Bene. Ma dove sono? E tu, chi sei?" " Sono il Tempo e questa è casa mia." Francesca, preoccupata ma anche incuriosita, guardò meglio quel bel vecchio alto, robusto, con una barba bianca che gli scendeva fino al petto e poi si guardò intorno. " Non meravigliarti, te l'ho detto, sono il Tempo e so tutto di te.Ho deciso di aiutarti: vedrai che troveremo la pioggia!"

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" Meno male!" pensò Francesca " Ma che sia matto ?Boh, vediamo un po'." " Sei una personcina intelligente e generosa, vediamo se sei anche coraggiosa. Voglio metterti alla prova." " Che cosa devo fare?" " Sai perché non piove più? Perché il cuore degli uomini si è inaridito; sono diventati tutti esseri duri e spietati. A te non è successo e perciò puoi aiutare tutti: lo vuoi?" " Certo." " Allora devi recuperare la chiave d'oro della generosità che è andata perduta nel labirinto, quello laggiù, lo vedi?" e indicò un punto nell'immenso giardino.

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Francesca pensò tra sé che non doveva essere facile ma era decisa a tentare. Così, zaino in spalla e ombrello in mano, si inoltrò nel giardino e arrivò al labirinto. " E ora , come entro?" Vedeva solo una parete alta e liscia: non c'erano porte. Un filo di paura le avvolgeva il cuore, ma non poteva arrendersi. Andò avanti e vide un anello infisso nella parete. " Se arrivo a quell'anello ce la faccio ad issarmi sul muro. Ma è alto, uffa!" Le venne in mente l'ombrello: con quello ce la poteva fare! Detto fatto, agganciò l'anello con il manico dell'ombrello e si tirò su, poi, con un ultimo sforzo, si issò in cima al muro.

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Da lassù osservò bene tutto il labirinto e tutt'un tratto vide un luccichio: " Che sia la chiave?" Si diresse verso quel punto e la chiave era proprio lì. Ora doveva tornare indietro e...per saltare giù dal muro?Ma sì, c'era il fido ombrello!Stavolta poteva fare da paracadute. Ed eccola di nuovo al palazzo dove il Tempo la stava aspettando. " Lo sapevo che ce l'avresti fatta: brava! Ed ora ascoltami bene: hai tutte le qualità per riportare la pioggia sulla terra." " Davvero?" " Sì. Tu stessa diventerai la pioggia. Stringi forte la chiave!" Il Tempo toccò Francesca e la ragazza scomparve. Nello stesso momento sulla terra cominciò a piovere e tra le nuvole apparve l'immagine sfuocata di una ragazzina con lo zaino e l'ombrello che salutava e sorrideva.

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