... cioé una creatura di dimensioni da record, alta circa tre metri, il corpo fatto di una viscida poltiglia assomigliante alla gelatina. Il mostro fece alcuni passi verso Morgestern,
quasi volesse osservarlo. Morgestern era pietrificato dalla paura; dentro la sua mente si chiedeva se avrebbe fatto la fine di quelle facce scolpite sulla parete di quella che sembrava, ai suoi occhi, una montagna.
D'un tratto il mostro gli saltò addosso per ucciderlo, avvinghiati rotolarono giù per la vallata di neve; Morgestern riuscì a tirar fuori dalla custodia il suo coltello da caccia, cercando di ferire il mostro. Durante
il combattimento il mostro fece uscire dalla sua bocca un tentacolo marrone che voleva entrare nella bocca di Morgestern per aspirargli l'anima. L'esploratore riuscì a tagliare il tremendo tentacolo, il mostro mollò
la presa e Morgestern frenò il suo ruzzolare. Quando si rialzò vide che dal mostro uscivano delle anime che entravano nelle bocche delle teste scolpite nella montagna, ridandogli la vita. Quegli uomini e quelle donne
facevano parte di un popolo che Morgestern aveva studiato a lungo sui libri e che era scomparso misteriosamente. Essi lo aiutarono a tornare a casa. Da quella volta Morgesten non fece mai più avventure. Scritta da Matteo Petrini Classe II F Scuola Media "G Galilei" CECINA |