...apparve la cosa più brutta che Morgestern potesse vedere: da quella gola uscì un serpente, un lungo serpente e si dirigeva verso di lui. Morgestern non sapeva cosa fare, il freddo lo
immobilizzava e guardando il serpente negli occhi restò ipnotizzato. Il serpente finì di uscire, era a pochi passi da Morgestern e presto l'avrebbe morso, e così fu. Quando il siero entrò a contatto con le sue gambe,
esse cominciarono ad essere deboli e fragili, così che a poco a poco cadde in ginocchio.Poi il siero salì e lo costrine a stendersi in terra. Quando si svegliò si ritrovò in una caverna buia, cominciò guardarsi
intorno, cercò di abituarsi all'oscurità e quando ci riuscì cominciò a tastare il terreno intorno a sé. Inciampò in qualcosa, vide che era una botola, provò ad alzarla e dopo un paio di tentativi ci riuscì. Entrò,
per mezzo di alcuni scalini, in una stanza luminosa dove vide molti circuiti e pezzi di ferro a forma cilindrica; subito ripensò al serpente... era proprio uguale a quelle forme, forse erano la stessa cosa.
All'improvviso sentì una voce tetra e cupa, quasi rauca che prlava a bassa voce. "Tu sei arrivato fino alle pendici dei Giganti". Allora Morgestern disse: " Chi siete? Cosa volete da me?". La
voce riprese a parlare: "Tu sei un uomo coraggioso e non è stato facile trovarti". Morgestern rimase impietrito e spaventato, non sapeva cosa dire. La voce riprese: "Noi siamo esseri invisibili, ma
molto grossi, uno scienziato ci ha ridotti così: E' da molti anni che siamo in questo stato!". Morgestern chiese: "Ma io cosa c'entro? Non sono uno scienziato!" "Noi vogliamo un favore da te,
ascolta", riprese la voce "devi andare a casa del professor Blu Pink e dirgli che vuoi diventare il suo assistente, così imparerai molte cose e quando imparerai a rendere invisibili le persone portaci la
pozione". Morgestern tremava, ma comunque l'idea di diventare uno scienziato l'aveva sempre appassionato, quindi dopo aver preso accordi andò a compiere la sua missione. Dopo circa due anni il professor Blu
Pink, che ormai si fidava di lui, gli parlò della pozione invisibile e gli svelò il segreti. Appena Morgestern fu in grado di riprodurla andò dai giganti invisibili e gli fece bere la pozione. Tutto d'un tratto
comparvero davanti ai suoi occhi cinque magnifici esemplari di yeti bianchi. Abbracciarono Morgestern e lo ringraziarono ed egli ringraziò loro. Tutti i fine settimana li andava a trovare portandogli frutti e verdura
di stagione; era finalmente diventato uno scienziato, come aveva sempre desiderato e gli yeti avevano un amico col quale confidarsi.
Scritta da Martina Sacconi Classe II F Scuola Media "G Galilei" CECINA |