Comune di Livorno Biblioteca Labronica
 
L'Ascensore

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Francesco Mencacci

Carletto era un bambino dalla fervida immaginazione, amava la fantascienza più di ogni altra cosa e non esitava a marinare la scuola per correre in biblioteca a sfogliare i suoi libri preferiti. Non era un fannullone o uno scansafatiche, cosa che si potrebbe pensare di chi salta la scuola all'insaputa dei genitori, era soltanto un bambino con la passione per le letture fantastiche. Uno dei suoi giochi preferiti consisteva nell'immaginarsi delle strane situazioni, più assurde erano e più si divertiva!
Quella mattina la scuola avrebbe aspettato, Carletto non vedeva l'ora di dare libero sfogo alla sua immaginazione!! Ciò che aveva sognato durante la notte lo eccitava particolarmente. E d'altra parte avrebbe eccitato anche voi, cari lettori!
Provate a pensare ad un ascensore che vi permetta di viaggiare nel tempo, se andate ai piani alti vi spostate nel futuro, se scegliete i piani bassi andate nel passato. Carletto si alzò dal letto, si lavò, fece colazione come tutte le mattine e poi, dopo aver salutato con un grosso bacio sua mamma, si diresse verso l'ascensore del palazzo. Davanti alla grossa porta metallica ebbe quasi un ripensamento, meglio scendere per le scale?? Ma no un sogno non può influenzare la vita, e poi che fatica per le scale!! Aprì la porta ed entrò nella cabina dell'ascensore. Vide di fronte a sé la pulsantiera, chiuse gli occhi e allungò un dito verso i bottoni neri. Non sapeva quale pulsante avesse premuto e questo gli piaceva particolarmente.
L'ascensore si mosse e Carletto ebbe un tuffo al cuore, le gambe gli tremavano e sudava freddo. All'improvviso l'ascensore si fermò, Carletto non stava più nella pelle; cosa lo attendeva dietro la porta?? Futuro o passato???

Leggi la StoriaCosì continua Alessio Cortopassi
 

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